Il progetto “Occhio e Diabete”, varato dall'Associazione Vitroretinica Campana (AVC), nasce dall'iniziativa del presidente Aldo Gelso, insieme con i soci fondatori Michele Della Corte e Beniamino Mastursi, per affrontare concretamente con la prevenzione la retinopatia diabetica, una malattia che costituisce una piaga sociale per l’Italia e specialmente per la Campania.

Il progetto

OCCHIO E DIABETE
OBIETTIVO PREVENZIONE
 
In molti paesi nordeuropei la retinopatia diabetica, grazie alla costante prevenzione, è una patologia praticamente debellata; in Italia invece, costituisce purtroppo ancora la principale causa di cecità nella popolazione in età lavorativa.
 
Da qui il progetto “Occhio e Diabete”, varato dall'Associazione Vitroretinica Campana (AVC), che nasce dall'iniziativa del presidente Aldo Gelso, insieme con i soci fondatori Michele Della Corte e Beniamino Mastursi, e va ad affrontare concretamente con la prevenzione la retinopatia diabetica, una malattia che costituisce una piaga sociale per l’Italia e specialmente per la Campania.
 
L'originalità e il contenuto innovativo sono esaltati dalla stretta collaborazione con gli specialisti Diabetologi. L'AVC ha dato vita a un pool del quale, insieme con gli Oculisti fa parte il Prof. Ferdinando Sasso (Seconda Università di Napoli), con il patrocinio delle due principali società di diabetologi nazionali (SID e AMD). 
 
 
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La patologia

LA RETINOPATIA DIABETICA
 
La retinopatia diabetica è una complicanza grave e frequente del diabete. E' tra le principali cause di ipovisione e cecità, soprattutto nei soggetti in età lavorativa (dai 20 ai 65 anni). Chi soffre di diabete deve controllare con frequenza la vista, almeno una volta l'anno. Dopo 20 anni di malattia più del 90% dei soggetti è affetto da retinopatia diabetica di differente gravità.

Il diabete è una delle malattie più diffuse oggi sulla terra; colpisce senza distinzione di sesso e di razza; è presente in tutti i Paesi, ma la massima prevalenza si ha nelle Nazioni più industrializzate: è considerata la “malattia dei ricchi” e mostra una significativa tendenza all’aumento, probabilmente in concomitanza con l’avanzare del benessere socio-economico.
 
Il diabete è una mallattia "sistemica", ossia colpisce tutto l’organismo: occhi, reni, cuore, vasi sanguigni e nervi periferici. L’occhio è l’organo più a rischio e, soprattutto, lo è la retina. Si tratta della parte più nobile dell’occhio costituita da numerose cellule, alcune delle quali, i fotorecettori, hanno il compito di catturare il segnale luminoso e inviarlo al cervello. Il diabete danneggia in particolare i capillari, che hanno la funzione di cedere ossigeno e sostanze nutritive alle cellule. Il diabete causa prima un indebolimento delle pareti dei capillari, con veri e propri sfiancamenti (microaneurismi), poi la trasudazione della parte liquida del sangue (che causa l’edema), emorragie più o meno estese, microinfarti con ischemia di zone circoscritte (muoiono delle cellule della retina a causa del mancato apporto sanguigno). A questo punto intervengono i processi di riparazione, con formazione di nuovi vasi sanguigni (neovascolarizzazione) anomali che crescono in modo caotico distruggendo il tessuto nervoso “nobile”, determinando emorragie sempre più gravi e il distacco di retina. In questo caso la retinopatia diabetica viene chiamata “proliferante”: diventa molto grave e inarrestabile sino a giungere all’ipovisione e alla cecità.
 
Una visita oculistica con accurato esame del fondo oculare permette di evidenziare i segni di una retinopatia.  La diagnosi e il trattamento precoce della retinopatia diabetica possono prevenire la perdita della vista.
 
PER SAPERNE DI PIU': clicca qui per scaricare l'opuscolo descrittivo della retinopatia diabetica realizzato da IAPB Italia Onlus
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L'azione

UN PROGETTO IN TRE FASI

La prima parte del progetto Occhio e Diabete è già stata portata a termine con successo: si è concretizzata con l’organizzazione di un Congresso Nazionale sull’argomento (clicca qui per l'approfondimento), in cui tutte le tavole rotonde sono state caratterizzate dalla compresenza di oculisti e diabetologi, di levatura nazionale ed in alcuni casi, internazionale. Al Congresso hanno preso parte anche esponenti tecnici delle amministrazioni pubbliche della Campania e rappresentanti delle associazioni di pazienti diabetici.
Definiti, tramite il Congresso, i Focal Point e lo stato dell’arte sulla gestione della malattia, sono stati inquadrati i punti critici, a partire dal livello regionale, come presupposto per ampliare l’azione all’intero territorio nazionale.

Il secondo step consiste nel progetto sociale per l’epidemiologia e la prevenzione delle complicanze oculari del diabete in Campania: uno screening a tappeto effettuato direttamente dai medici diabetologi, a partire da una fase pilota su una prima selezione di centri antidiabete distribuiti sul territorio. Il segmento iniziale, con inizio entro gennaio 2016, durerà 6 mesi, sottoponendo  a test circa 5000 persone, grazie a tecnologie avanzate di telemedicina (foto del fondo con dispositivi portatili in miosi ed invio a centro di lettura).
I dati saranno raccolti, pubblicati e presentati al Congresso congiunto delle Società Italiane di Diabetologia e successivamente lo screening si allargherà a tutti gli altri centri antidiabete della Campania.

Come terzo step, è previsto il varo di linee di ricerca diversificate su tre filoni paralleli (farmacologico, clinico e chirurgico) sullo studio delle complicanze oculari del diabete in collaborazione con varie Università ed enti pubblici e privati del Centro-Sud Italia.
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